Nasco a Broni (PV) l’8 dicembre 1957
Nel giugno 1977 mi diplomo Perito Tecnico Industriale – Chimica.
Dal 1999 ad oggi (dopo 15 anni di impiego come Educatore presso il Centro Socio Educativo per disabili “Le Betulle”) sono Istruttore Culturale presso il Settore Cultura del Comune di Pavia. Il teatro è stato il mio luogo naturale sin da piccolo, una passione, una fraterna stella polare, una forza inaudita, uno sgambetto alla pagina vuota dei giorni a venire e da una quarantina d’anni ho avuto la opportunità di frequentarlo sia dal di dentro (come attore, drammaturgo e regista) che dal di come Istruttore Culturale.
Dal 1980 al 1983 frequento la Scuola di Teatro dell’ Amministrazione Provinciale di Pavia (coordinata in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano e il Teatro Fraschini di Pavia) dove nelle varie discipline si alternano diversi insegnanti tra cui Renata Molinari, Massimo Navone, Kuniaki Ida e Annig Raimondi. Al termine del corso conseguo il diploma di attore.
Nel 1982 sono tra i fondatori del Laboratorio Teatrale ” Delitti in Biblioteca ” che nel 2000prenderà il nome di Laboratorio Teatrale MOTOPERPETUO sotto la direzione di Franca Graziano. Con il Laboratorio partecipo all’organizzazione della produzione di spettacoli, organizzo corsi di teatro e manifestazioni teatrali.
L’esperienza di DELITTI IN BIBLIOTECA si trasforma negli anni in MOTOPERPETUO -LABORATORIO DI TEATRO E ARTI VARIE sotto la guida e in collaborazione con la direttrice, Franca Graziano.
Parallelamente a questa attività dal 1985 ho iniziato un mio percorso più personale, un andare e tornare tra i territori del teatro e della disabilità. Grazie a quanto maturato attraverso la conduzione di due lunghe esperienze di laboratorio teatrale (1984-1999 Laboratorio Teatrale Centri Socio Educativi del Comune di Pavia; 2002 – 2019 e ancora in corso Laboratorio Teatrale con Centro Diurno Psichiatrico della Fondazione Adolescere di Voghera), alla partecipazione a momenti formativi (la spiazzante ironia di Denis Gaita, l’arte sognante di Enzo Toma, la tenera solidità di Laura Curino, la serena ricerca di Alessandra Panelli) siamo riusciti dar vita alla creazione di piccole sculture teatrali, fragili frammenti di storie dentro al sogno/segno del teatro. Anni di goloso furore, 35 spettacoli come perle segrete, una scansione semiclandestina, cavalcando il limite come un surfista sulle onde dell’oceano (e pensare che non so nuotare), perdendosi meravigliosamente nel confine tra il limite imposto dalla condizione dei partecipanti e qulle imposte dalle convenzioni teatrali. Incontri, tracce, segni. Una sfida affascinante che ha regalato e continua a regalare nuovi sogni e poetiche, bislacchi sentieri artistici che si consolidano nel ritmo e nella armonie dell’incontro.